Cos’è davvero il Parkinson?
Il Parkinson non è solo quel tremore alle mani che tutti conosciamo. È un problema di salute che colpisce il cervello e cambia, poco a poco, il modo in cui il corpo si muove. Dopo l’Alzheimer, è il secondo disturbo neurologico più comune e sta diventando sempre più frequente.
Quando una persona ha il Parkinson, alcune cellule speciali nel cervello, i neuroni dopaminergici della substantia nigra, iniziano a funzionare male e poi si riducono di numero. È come se il “direttore d’orchestra” dei nostri movimenti perdesse via via la capacità di coordinare la musica del corpo. Questa degenerazione neuronale provoca una carenza di dopamina, neurotrasmettitore fondamentale per il controllo dei movimenti volontari.
Come si manifesta nella vita di tutti i giorni?
Il Parkinson si presenta in modi diversi da persona a persona. I segni più conosciuti sono:
- Un tremore che compare quando si è a riposo (tremore a riposo)
- Movimenti più lenti del normale (bradicinesia), perc cui fare le cose quotidiane richiede più tempo
- Muscoli rigidi (rigidità “a ruota dentata” o “a tubo di piombo”) che rendono difficile alzarsi dalla sedia o girarsi nel letto
- Passi piccoli e trascinati quando si cammina (festinazione)
- Difficoltà a mantenere l’equilibrio e alterazione dei riflessi posturali
Ma c’è di più. Prima ancora che compaiano questi problemi di movimento, molte persone notano altri cambiamenti come:
- Perdita dell’olfatto (iposmia)
- Problemi di sonno, in particolare il disturbo comportamentale del sonno REM
- Stitichezza persistente, legata alla disfunzione del sistema nervoso autonomo
- Cambiamenti d’umore o tristezza
- Stanchezza senza un motivo apparente
L’approccio riabilitativo basato sull’evidenza
Da Rehability applichiamo protocolli riabilitativi supportati dalle più recenti evidenze scientifiche. Secondo le linee guida internazionali, l’intervento fisioterapico nel Parkinson dovrebbe iniziare precocemente, anche nelle fasi iniziali della malattia quando i sintomi sono ancora lievi. Gli studi dimostrano che un intervento precoce può rallentare la progressione dei sintomi motori e migliorare significativamente la qualità della vita.
Il nostro approccio include una valutazione iniziale con scale validate come la Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (UPDRS) e test funzionali specifici che ci permettono di quantificare oggettivamente le problematiche motorie e monitorare i progressi nel tempo.
Tecniche riabilitative specifiche
Training basato sul cueing
Utilizziamo stimoli esterni (cue) visivi, uditivi e propriocettivi per bypassare i circuiti dei gangli della base compromessi. Questo approccio sfrutta vie cerebrali alternative per facilitare il movimento. Ad esempio, linee sul pavimento o ritmi sonori possono migliorare significativamente la lunghezza del passo e ridurre gli episodi di “freezing” (blocco improvviso del cammino).
Strategie motorie cognitive
Insegniamo tecniche di scomposizione del movimento in sequenze più semplici, facilitando compiti motori complessi come girarsi nel letto o alzarsi da una sedia. Queste strategie riducono il carico sui gangli della base sfruttando l’attivazione della corteccia frontale.
Esercizio aerobico ad alta intensità
Studi recenti dimostrano che l’esercizio aerobico intenso può avere effetti neuroprotettivi, stimolando la produzione di fattori neurotrofici come il BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor) che supportano la sopravvivenza neuronale. Proponiamo protocolli di allenamento aerobico calibrati sulle capacità individuali.
Approccio LSVT BIG
Utilizziamo il protocollo Lee Silverman Voice Treatment BIG, specificamente sviluppato per il Parkinson, che si concentra su movimenti ampi e intensi per contrastare la riduzione dell’ampiezza del movimento tipica della malattia.
La costanza è la chiave
La plasticità neuronale, ovvero la capacità del cervello di modificarsi in risposta all’esperienza, richiede ripetizione e costanza. Per questo strutturiamo i nostri programmi con una frequenza iniziale di 2-3 sedute settimanali, seguita da una fase di mantenimento con sedute meno frequenti. Ti insegniamo anche esercizi domiciliari, monitorando l’aderenza al programma con diari di attività.
Gestione delle fluttuazioni motorie
Per chi sta assumendo farmaci dopaminergici (levodopa), programmiamo le sedute tenendo conto dei cicli on-off della terapia. Lavoriamo nei momenti di migliore risposta farmacologica per ottimizzare l’apprendimento motorio, ma insegniamo anche strategie da utilizzare nei momenti “off”, quando i farmaci perdono efficacia.
Non sei solo in questo percorso
Sappiamo che il Parkinson non colpisce solo chi ha la diagnosi, ma tutta la famiglia. Per questo offriamo formazione specifica ai caregiver: tecniche di assistenza, principi di ergonomia per ridurre il sovraccarico fisico, modifiche ambientali per facilitare la mobilità e ridurre il rischio di cadute.
Se tu o un tuo caro avete ricevuto una diagnosi di Parkinson, venite a trovarci. Il nostro team multidisciplinare è pronto a costruire insieme a te un percorso personalizzato basato sulle più recenti evidenze scientifiche.
Rehability: approccio scientifico e umano, al tuo fianco passo dopo passo.
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