Vertigini cervicogeniche: cosa sono, come riconoscerle, cosa può fare la fisioterapia
Sentirsi storditi. Avere la sensazione che tutto giri. Provare instabilità quando ci si alza dal letto, ci si gira, si ruota il collo. Le vertigini sono un sintomo comune, ma possono avere cause molto diverse, alcune banali, altre più serie.
Tra le cause meno conosciute, ma ormai ben documentate, c’è anche una disfunzione della regione cervicale alta: in questi casi si parla di vertigini cervicogeniche.
Quando le vertigini partono dal collo
Il termine “cervicogenico” indica un disturbo che ha origine nella zona del rachide cervicale, cioè il tratto superiore della colonna vertebrale, in particolare tra le prime due vertebre (C1–C2) e la muscolatura che le circonda.
Le vertigini cervicogeniche non sono causate da un problema all’orecchio interno (come nel caso della vertigine posizionale parossistica benigna), né da alterazioni neurologiche centrali. Sono piuttosto legate a un’alterazione della propriocezione cervicale, ovvero alla capacità del collo di fornire informazioni corrette al sistema nervoso su posizione, equilibrio e movimento.
In condizioni normali, il cervello integra tre tipi di segnali per orientarsi nello spazio:
- visivi (dai nostri occhi),
- vestibolari (dall’orecchio interno),
- propriocettivi (da muscoli, articolazioni e legamenti, soprattutto del tratto cervicale).
Se queste informazioni non sono coerenti, può insorgere una sensazione di disequilibrio, instabilità o vertigine. È ciò che accade in alcune forme di disfunzione cervicale, spesso legate a traumi (es. colpo di frusta), posture protratte, dolori cronici o tensioni muscolari profonde.
Come si riconoscono le vertigini cervicogeniche
Le vertigini cervicogeniche non hanno un segnale unico che le identifichi con certezza. La diagnosi è clinica e di esclusione: significa che si basa su una valutazione approfondita e sulla presenza di alcuni criteri, ma va fatta solo dopo aver escluso cause vestibolari o neurologiche.
Tra i segnali che fanno sospettare una componente cervicale:
- sensazione di vertigine o instabilità associata a movimenti del collo;
- rigidità o dolore cervicale presente da tempo;
- assenza di nistagmo (movimenti involontari degli occhi) o sintomi vestibolari tipici;
- miglioramento dei sintomi con il trattamento del rachide cervicale;
- storia di trauma cervicale o disturbo muscoloscheletrico cervicale.
Non tutti i pazienti riferiscono un “giramento” classico: alcuni parlano di instabilità, testa leggera, difficoltà di concentrazione, o sensazioni vaghe che peggiorano in certe posizioni del collo.
È fondamentale escludere prima altre cause (come la VPPB, la malattia di Ménière o patologie neurologiche). Per questo, la valutazione deve essere condotta in modo multidisciplinare.
Cosa può fare il fisioterapista
Una volta escluse le altre cause e in presenza di chiari segnali di disfunzione cervicale, la fisioterapia può essere una risorsa importante.
Oggi disponiamo di buone evidenze scientifiche sul ruolo della riabilitazione nei casi di vertigini cervicogeniche, soprattutto se il trattamento si concentra su:
- rieducazione del controllo motorio cervicale,
- esercizi di propriocezione e coordinazione occhio-collo,
- terapia manuale mirata (mobilizzazioni articolari, tecniche miofasciali),
- lavoro posturale progressivo,
- rieducazione all’equilibrio e all’orientamento spaziale.
Un approccio basato esclusivamente su tecniche passive non è sufficiente. Il trattamento efficace prevede la riattivazione del sistema di controllo cervicale, con esercizi dosati e progressivi che ristabiliscano il corretto dialogo tra occhi, collo, sistema vestibolare e cervello.
La combinazione di terapia manuale ed esercizi specifici può ridurre significativamente i sintomi e migliorare la funzione nei pazienti con diagnosi di vertigine cervicogenica.
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Nel nostro centro a Milano, il Percorso Cervicale di Rehability include una valutazione fisioterapica approfondita, condotta da professionisti esperti nel trattamento delle disfunzioni del rachide cervicale superiore.
L’obiettivo non è solo ridurre i sintomi, ma individuare con precisione la causa della vertigine, impostare un piano personalizzato e aiutarti a recuperare sicurezza nei movimenti.
Il percorso può includere:
- valutazione del controllo motorio cervicale e oculomotorio,
- test clinici per l’integrazione sensoriale,
- esercizi di rieducazione propriocettiva e visuo-motoria,
- lavoro sulla postura e sulla gestione delle tensioni muscolari,
- strategie per prevenire recidive e migliorare l’autoefficacia.
Ogni caso è diverso. Per questo partiamo sempre da un ascolto attento: della tua storia, dei tuoi sintomi, di come si manifesta l’instabilità nella vita di tutti i giorni.
Hai dubbi, o ti riconosci in questa descrizione?
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